giovedì 1 settembre 2011

ENTERTAINMENT WEEKLY 13 Maggio 1994 L'ultima intervista di Brandon Lee

 









L'attore discute il suo prossimo film e il ruolo in "Il Corvo"


Il 19 marzo 1993, una settimana e mezzo prima della sua morte, Il Corvo di Brandon Lee incontra l'intervistatrice Ira Teller sul set del deposito abbandonato del film di Wilmington N.C. dove il suo personaggio Eric paga il suo primo aperto confronto contro i responsabili del suo assassinio e della donna che amava.

I commenti registrati dell'attore erano originalmente intesi come parte di materiale pubblicitario che sarebbe uscito sulle stazioni  televisive per la promozione del film.

Qui per la prima volta sono riportati gli estratti da quella intervista che inizia con Lee che parla dell'attrazione per quel ruolo.

Lee: 
Quando per la prima volta mi sono incontrato con Alex Proyas, il direttore, una delle cose che lui mi disse era che voleva vedere il film attraverso gli occhi di Eric . "Avrai a che fare con un uomo che ritorna dalla morte" e penso che la cosa che mi piace di più sia la domanda che si solleva
Se tu morissi ed un anno è passato dalla tua morte, devi assumere che le persone che amavi e che ti amavano devono accettare che ti hanno perso. E ora ad un tratto ti viene data la possibilità di tornare per due giorni ,  non sentiresti la possibilità di non intralciare la vita di quelle persone che hanno avuto un anno per affrontare quella perdita? E vedi il mondo da una prospettiva che nessuno possiede ... questa è una delle cose meravigliose di questo personaggio non ci sono regole su come si comporterà una persona che è ritornata dalla morte.
C'è una bellissima citazione (Paul Bowles 1994 novella) The Sheltering Sky :
"Siccome non sappiamo quando moriremo siamo portati a pensare alla vita come ad un pozzo inesauribile, eppure ogni singolo fatto accade solo per un certo numero di volte, e spesso si tratta di un numero limitato.
Quante volte ci ricordiamo di un certo pomeriggio della nostra infanzia, un pomeriggio che fa così profondamente parte del nostro essere, senza il quale non riusciremmo nemmeno a concepire la nostra esistenza, forse quattro, cinque volte, forse anche di meno.
Quante volte vediamo sorgere la luna piena, forse venti, eppure tutto ci sembra senza limite ".
















So che parlare di questo è come una giostra ma si tende a darlo molto per scontato perché ti senti come se vivrai per sempre. Solo se perdi un amico o hai un'esperienza vicino alla morte che molti eventi e persone della tua vita improvvisamente possiedono il reale significato.
Quando metti in conto il fatto che potrebbe essere l'ultima volta che vedrai quella persona  o che farai qualcosa di così mondano come uscire per cena . Questo è da dove il personaggio esce ... realizza quanto prezioso sia ogni momento della sua vita.
E io stesso ho pensato, se dopo un anno dalla morte mi fosse data l'opportunità di tornare chi mi piacerebbe vedere? la persona sarebbe la mia fidanzata Eliza, perchè mi sposerò dopo il film.
E la cosa su Eric è che l'unica persona con cui vorrebbe condividere questo non c'è più e questo è  l'elemento tragico del personaggio.
Teller: 
Durante l'interpretazione del personaggio di Eric che è stato ucciso e dopo viene resuscitato provando a riprendere la sua vita ... sei stato soggetto ad scene d'azione estreme, a pugnalate e ancora spari. Hai elaborato l'inusuale natura fisica del ruolo?

Lee: 
E' estrema, il personaggio ritorna dalla morte e come prima cosa non sa dove si trova e come ci è  arrivato ... come si lega con la fisicità ? Semplicemente non credo dovrebbe mostrarsi troppo in salute così ho perso un po di peso per il ruolo.
Ho sentito più freddo in questo film che in tutti gli anni . Non posso ricordare deliberatamente di essere uscito quando c'erano circa 5 gradi, nella pioggia, senza scarpe. Penso che aggiunga al personaggio l'esperienza...
Intendo dire che lui è lacerato  emozionalmente, fisicamente e psicologicamente e il fatto che ci siano state  su di me alcune rigorose pretese è stato solamente utile per creare quella condizione.

Teller: 
C'è molta azione nel film, come hai affrontato i combattimenti in questo film?

Lee: 
Devo dire che non ho mai fatto niente in cui ho sentito che la violenza fosse giustificata come in questo film.
L'uomo che interpreto è stato assassinato, la donna che amava è stata stuprata ed uccisa. E lui è tornato per regolare i conti. Sento veramente che se fossi nella stessa situazione farei la stessa cosa.

Teller: 
C'è un unico look nell'abbigliamento di Eric, nel suo make up nel suo stile colloquiale,  puoi dirci qualcosa?

Lee: 
Se ti trovassi spinto ai limiti della tolleranza ... ti ritroveresti a fare alcune cose che dall'esterno sarebbero viste come abbastanza folli.
Eric finisce per mettersi quel make up quando suppone che questa persona del
Corvo è la sua reazione a essere spinto a quei limiti. Lui   non può affrontare quello che accadrà e crede che questa persona che ha creato possa farlo.

Teller: 
Qual'è la sua ricompensa?

Lee: 
La sua ricompensa è che gli è stato promesso che starà con Shelly, la donna che amava, in un posto migliore .
Questo è interessante perchè accade nel regno di cos'è un posto migliore nella tua concezione , sai è il paradiso cristiano o un certo tipo di reincarnazione? Questo è qualcosa a cui il film non prova mai a rispondere.
Noi lasciamo semplicemente a lui la possibilità di stare ancora con Shelly in un posto migliore.
Teller: 
C'è un caustico, nero senso dell'humour in questo film.

Lee: 
Hai a che fare con un personaggio che in alcuni punti è abbastanza folle e spero che ogni caustico, nero senso dell'humour che Eric esibisce venga fuori dal fatto che lui è spinto al punto che sembra abbastanza sensato a dire alcune delle  cose ridicole che dice. 
Dio sa che a volte io stesso mi sono trovato in delle situazioni assurde ... c'erano un tipo che è entrato a casa mia quattro anni fa e lo ho beccato intanto che mi stava derubando. Sono saltato attraverso la finestra e lo ho spinto sul pavimento. Quando la polizia arrivò la lotta era progredita fuori dalla finestra sul marciapiede. Lui aveva un coltello che io gli ho portato via e glielo ho premuto contro l'angolo del suo occhio.
La polizia arrivò nella strada in macchina ed ero abbastanza intero per capire che al primo sguardo la polizia non capisse cosa stesse succedendo, perché tutto quello che sapevano era che le persone stavano gridando "chiamate la polizia! chiamate la polizia!". Così mi sono alzato e ho fatto un paio di passi lontano dal tipo, ho spinto il coltello fuori nella strada e ho alzato le mani e ho gridato "sono quello buono! sono quello buono!" 
Era una risposta che a quel tempo per me aveva un senso e quando più tardi lo riguardo sembra abbastanza assurdo.
Spero completamente che momenti nel film... quel eco, quel sentire provenga dallo stesso posto.
Uno dei miei pezzi preferiti che ho voluto nel film è stata la linea del comic book (James O'Barr) dove Eric uccide qualcuno, gli spara molte volte, e poi dice "Troppo per la teoria di una singola pallottola".
Ho sempre voluto quella linea dove stavo per buttare giù qualcuno e gli guardo e dico "hai qualche idea sull'assassinio di Kennedy? bum bum bum bum ! troppo per la teoria di una singola pallottola." Ma non sono sicuro che lo inseriremo.

Teller: 
Il destino gioca un ruolo molto importante nel film. I personaggi sono collegati a eventi del passato. E cosa mi dici del destino di Brandon Lee?

Lee: 
Oh, ora parleremo di me ? Ho freddo da morire , è freddo qui! Ero destinato a recitare in questo ruolo? Non so se fossi destinato a recitare in questo ruolo ma mi sento molto fortunato di farlo.






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