giovedì 17 novembre 2011

Black Belt 1993 di John Little






 

L'intervistatore John Little ha passato due ore con Lee discutendo dal suo regime di allenamento e i ricordi di suo padre ad argomenti come l'influenza di suo padre nella carriera di attore e gli incontri di difesa personale nella propria vita.
Com'era essere il figlio del leggendario Bruce Lee? Little scava nel profondo e svela le risposte a quelle domande come nessun intervistatore prima.

Quando la loro lunga discussione finisce si stringono la mano e Lee giocando tira un pugno al braccio di Little "Lo faremo ancora quando Il Corvo sarà realizzato" disse  all'intervistatore. Tristemente il destino aveva altri piani.


Little:

E' vero che tuo padre ha catturato l'attenzione dei produttori dei film di Hong kong quando sei apparso con lui a 5 anni e hai rotto delle tavole?

Brandon:

Non sarei andato così lontano come tu hai affermato è stata la prima grande spaccatura di mio padre ma è stata una delle prime volte che  mi sono esibito


L:

Hai dei vividi ricordi di quel giorno o eri troppo giovane per ricordare?

B:

Oh no, ho dei vividi ricordi. Mio padre mi stava presentando al pubblico di Hong Kong , fondamentalmente essendo il figlio di Bruce Lee c'è stata ovviamente un pò di pressione nel rompere la tavola che io feci e tutto è andato bene.

L:

Perchè hai scelto la professione di attore?

B:

Non ne sono sicuro, ma da quando ero molto molto piccolo, era ciò che ero abituato a dire a mia madre e mio padre che sarei andato a fare

L:

Tuo padre ti ha mai dissuaso ?

B:

No, credo che fossi così piccolo che i miei genitori sorridevano e scuotevano la testa , il compito era stato lasciato alla mia povera madre da sola nel scoprire poi che ero serio

L:

Il tuo primo lavoro di attore è stato nel 1985 nel prodotto televisivo Kung Fu: The Movie. Come hai ottenuto la parte ?

B:

Stavo lavorando per un produttore a Los Angeles, leggendo copioni e facendo delle sinossi , un giorno Lynn Stalmaster, che stava facendo il casting di Kung fu: the movie, venne nell'ufficio per incontrare i produttori . I produttori con cui stavo lavorando sapevano che volevo diventare attore e loro hanno detto tipo "Hey Brandon un' attore, perché non li lasci leggere la parte?" e loro lo fecero ed ebbi la parte.

L:

Com'è stato lavorare con David Carradine?

B:

David era molto carino. E' stato veramente molto buono con me quando lavoravamo assieme . Mi piaceva.

L:

Il tuo film successivo è stato una produzione di hong kong Legacy of rage e poi hai fatto il tuo debutto nei film americani con Shodown in little tokyo protagonista opposto a Dolph Lundgren . Da dov'è venuto quel ruolo?

B:

Ero nel circuito delle audizioni come qualunque altro e shodown mi è caduto nelle mani. A quel tempo cercavo di essere pronto per Rapid Fire ma non c'era ancora un copione e non c'era ancora un accordo. Continuavo a lavorare ed è capitata l'audizione per shodown . Ho avuto la parte e l'ho fatto.

L:

Cosa ti piace di più del progetto Rapid Fire?

B:

In Rapid Fire ho avuto l'opportunità di fare le coreografie di arti marziali assieme con Jeff Imada. E' stata la prima volta che abbia fatto la coreografia per un film ed è divertente. E' eccitante ed appagante allestire qualcosa, fare le prove, girarlo e vederlo uscire negli schermi abbastanza come lo immaginavi.
E' stata la prima volta che ho avuto l'opportunità di avere così tanto coinvolgimento in un film , qualche volta è stato pauroso ma nel complesso soddisfacente.

L:

Ogni volta che un attore fa dei film con arti marziali corre il rischio di essere paragonato a Bruce Lee . Nel tuo caso ovviamente il confronto è più profondo. Essere il figlio di Bruce Lee nella tua carriera di attore è un vantaggio o uno svantaggio?

B:

Non credo tutte e due. Tutto quello che posso dirti è che nella tua carriera non puoi fare delle scelte comparandole con qualcun' altro. Devi fare il tuo lavoro basato sui tuoi istinti e la tua vita. Rispetto molto mio padre ma sono una persona molto diversa da come lui era.

L:

Qual'è la più grande differenza?

B:

Sono cresciuto in un paese diverso, Ho avuto molte diverse influenze rispetto alle sue. I confronti per me sono superficiali, non si possono confrontare due persone. Quando Paul Newman era giovane lo confrontavano sempre a Marlon Brando e lui lo odiava. Non sono preoccupato del confronto con mio padre, Sto facendo il mio lavoro e sono felice così.

L:

Tuo padre ha influenzato milioni di persone nel mondo con i suoi film e le sue scritture in che cosa pensi ti abbia influenzato di più?

B:

Wow, è una domanda molto difficile. Era mio padre. Penso che le arti marziali siano parte integrante della mia vita e provengono interamente da mio padre . Recitare, tuttavia è qualcosa che ho inseguito, per gran parte da solo. Mio padre morì quando ero piccolo così non abbiamo mai avuto l'opportunità di entrare in una conversazione profonda sulla recitazione. E ho avuto modo di inseguire la recitazione in molti modi diversi che mio padre non ha avuto, perché quando ha iniziato era troppo vecchio.
Tuttavia, le arti marziali sono un'area che ho visto da mio padre. Mi ha fatto iniziare  con le arti marziali appena ho iniziato a camminare . Mi ha allenato fino a quando è scomparso e perfino quando ho continuato il mio allenamento, è stato  con uno dei suoi studenti . Così mentre  ho avuto alcune influenze diverse attraverso i miei allenamenti di arti marziali , essenzialmente le arti marziali sono connesse con mio padre. Credo sia la più forte influenza che io abbia avuto da lui .
 
L:

In accordo con quanto riportato hai usato alcune capacità di arti marziali con un teppista che entrato nella tua casa maneggiava un coltello , è vero?

B:

Sono tornato a casa e ho colto un gentiluomo mentre stava svaligiando la mia casa. Questa era il tipo di casa dove tutte le stanze erano connesse così si poteva letteralmente correre attorno alla casa. Lui mi ha guardato, io lo ho guardato, e ho iniziato a corrergli dietro e abbiamo corso attorno alla casa un paio di volte. Era come il teatrino dei tre tirapiedi. E' stato veramente sciocco. Durante il suo ultimo circuito, attraverso la cucina ha preso un grande coltello tagliente e abbiamo squadrato nel soggiorno. Mi è rimasta questa cicatrice nel mio pollice (dove lui mi ha ferito) e io gli ho rotto il braccio, dislocato la spalla, e gli ho rotto il naso e la mandibola. Poi è arrivata la polizia. Sento che se qualcuno entra in casa mia e maneggia un coltello verso di me, lui non ha più ragioni divita, di libertà e di perseguire la felicità . Ma non l'ho ucciso e lo avrei potuto farlo molto bene. Pensai che era giusto.

L:

Siccome sei il figlio di Bruce Lee probabilmente durante la tua crescita hai avuto una serie di confronti

B:

Si, ho avuto un paio di stupidi incontri mentre stavo crescendo. Mi sono spostato molto e ho frequentato diverse scuole. E qualche volta quando andavo in una scuola diversa c'era qualcuno che avrebbe provato che era forte battendo il figlio di Bruce Lee. Non è stato importante, nessuno si è mai fatto troppo male. E' stato importante quando avevo 14 anni, ma non lo sembra ora. Sopravvivi a quello.

L:

Come ti mantieni in forma?

B:

Mi piace alzarmi e in realtà premere i pulsanti della tv invece che usare il telecomando. E compro le birre che hanno il tappo a vite, sembra che mantengano i miei avambracci in forma.
No, veramente dipende in che film sto lavorando. La maggioranza dei film che ho fatto avevano dei ruoli fisici così ho fatto dell'allenamento piuttosto difficile. Andrei in palestra in ogni caso se avessi o no un film, ma non lavorerei così duramente a meno che dovessi interpretare il ruolo in un film che lo richiede. Quando mi alleno duramente è attorno ai 4 giorni a settimana per 5 ore al giorno. Di solito non faccio allenamenti con i pesi ma ne ho fatto un po prima di Rapid Fire. Onestamente lo ho fatto per pure regioni estetiche perché stavo interpretando un personaggio senza maglietta. Non fosse stato per quello, non credo che lo avrei fatto.

L:

E' interessante alla luce del fatto che tuo padre ha liberato molte persone dal timore di fare un allenamento con i pesi come un'aggiunta al loro allenamento di arti marziali.

B:

E' vero tra i martial artists c'è la convinzione che l'allenamento con i pesi porti i crampi ai muscoli e restringa i movimenti, non penso che accada se è eseguito propriamente.

L:

Quindi la maggior parte del tuo allenamento è diretto alla condizione cardiovascolare?

B:

Faccio molto lavoro cardiovascolare. Sono interessato a raggiungere quel punto quando in realtà si fallisce a causa dallo sfinimento da qualcosa. Quando raggiungi quel punto dove dici "è tutto non posso farne un'altro" , dovresti sfidare te stesso con qualcosa. Forse, immagini che un uomo abbia una pistola puntata alla testa di tua madre e dica: "se farai qualcos'altro di qualsiasi esercizio che stai facendo non premerò il grilletto". Poi vedi che lo puoi fare. Trovo che si debba farlo in un gioco a qualche livello in modo di continuare. Così è quello che faccio. Salto molto dalla corda, corro, vado su una LifeCycle e uso la stairmaster (macchina con step e scale rotanti). E Poi lavoro alla Inosanto Academy . A volte frequento le classi di Muay Thai  kickboxing dove c'è un' inferno di lavoro cardiovascolare.

L:

Ti alleni in uno stile particolare di arti marziali?

B:

Quando la gente mi fa questa domanda di solito dico che mio padre ha creato l'arte del Jeet Kune Do e mi sono allenato in quello. Tuttavia, è un po più semplice da dire perché il jeet kune do era la personale espressione di mio padre delle arti marziali. Così mi sento sempre un pò sciocco nel dire che pratico il jeet kune do sebbene sia stato certamente allenato in quello. Sarebbe più accurato dire che pratico la mia interpretazione di jeet kune do come chiunque pratichi il jeet kune do faccia.

L:

Quale Film di tuo padre ti piace guardare di più?

B:

E' un tipo di tirare a sorte tra Return of the Dragon ed Enter the Dragon. Return of the Dragon è stato il suo terzo film e penso che i suoi film fossero collegati l'uno con l'altro. Siccome ha scritto diretto ed interpretato Return of the Dragon, per lui è stato un film molto individuale. Ma Enter the Dragon è probabilmente il mio preferito essendo l'unico in cui parlava inglese con la propria voce ed è certamente di maggior valore. Così è ottimo, ed è il più curato del gruppo.

L:

Come ti senti in merito a Way of the Dragon, dove tuo padre lotta contro Chuck Norris in un facsimile del Colosseo romano?

B:

Sai c'era il nostro gatto di famiglia che è apparso nel Colosseo alla fine del film. E la macchina che si è accostata alla fine, la Mercedes Benz rossa, era la nostra macchina. Mia madre ancora possiede quella macchina, come dato di fatto. Mi ricordo di essere stato sul set del Colosseo. Quella lotta con Chuck Norris è stata realmente girata nel soundstage ad Hong Kong.

L:

Hai qualche aneddoto dal set Enter the Dragon?

B:

Una delle cose più interessanti in Enter the Dragon , che non molte persone hanno compreso, accade nella sequenza di lotta nel tunnel della metropolitana, che è una delle mie sequenze di lotta preferite del film. Uno dei ragazzi che arrivano e a cui gli viene rotto il mento da mio padre è Jackie Chan. Jackie aveva probabilmente sui 17 anni ed era un stuntman (controfigura).


L:

Che consiglio daresti oggi alle arti marziali?

B:

La mia opinione personale è semplicemente che uno dovrebbe sempre prestare maggior attenzione al lato spirituale delle arti marziali piuttosto che al lato fisico. Penso sia l'area che probabilmente attragga più persone alle arti marziali. La maggioranza delle persone che mi fanno domande sulle arti marziali sono centrate sulla spiritualità dell'arte marziale ma non sembrano conoscere realmente di cosa stanno parlando. L'arte marziale è un inseguimento, nella mente è in grado di fornire delle profonde e durature esperienze spirituali, se una persona è aperta ad esse. Quando ti muovi verso la padronanza delle arti marziali vai contro queste barriere dentro te stesso che tenteranno di fermarti dal continuare. E come superi ognuna di queste barriere impari qualcosa su te stesso.

L:

Quando pensi a tuo padre cosa ti viene immediatamente in mente?

B:

Non vorrei essere scortese, ma non ho molti ricordi personali di mio padre perché ero giovane quando lui è morto. E quei ricordi che ho gli amo veramente e gli terrei per me.





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